La memoria dell’acqua

Dal Pnnr un nuovo impulso alla sostenibilità del Giardino

Non c’è soltanto il desiderio di arricchire l’offerta culturale a disposizione dei visitatori, inserendo in un nuovo percorso di visita aree del monumento naturale oggi inaccessibili al pubblico. Tra gli obiettivi del progetto “Il Giardino di Ninfa: dalla memoria del passato alla nuova resilienza e sostenibilità” c’è, infatti, prima di tutto, la volontà di assicurare un futuro al patrimonio paesaggistico e ambientale che il Giardino custodisce.

E farlo, proprio come suggerisce il titolo del progetto finanziato grazie ai fondi del Pnnr e con il contributo della Fondazione Roffredo Caetani, puntando sull’elemento che più di ogni altro caratterizza la memoria dell’area su cui sorge: l’acqua. Sappiamo infatti che fin dall’antichità a Ninfa si produce energia in maniera autonoma. Dapprima in forma meccanica e poi elettrica. Ma sempre sfruttando la potenza dell’acqua della sorgente che sgorga appena sotto la superficie del lago.

Tuttavia, gli stress climatici subiti dal Giardino nel corso degli ultimi anni, caratterizzati da forti ondate di calore e scarse precipitazioni, hanno costituito una seria minaccia per la sostenibilità del monumento naturale. Per questo motivo, molti degli interventi inseriti nel progetto realizzato grazie all’importante contributo dei fondi previsti dal piano “Next Generation EU” hanno per obiettivo una gestione intelligente della risorsa idrica e una drastica riduzione dell’impatto ambientale. In perfetta coerenza, dunque, anche con i principi fondamentali individuati dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Accanto alle opere avviate all’interno dell’Hortus Conclusus, nel progetto è prevista un’altra serie di interventi che promette di migliorare l’assetto energetico e la gestione delle risorse naturali all’interno del Giardino.

In questo caso, l’area interessata è quella dell’edificio dell’ex centrale idroelettrica situata proprio a ridosso del palazzo baronale (il cosiddetto municipio), tra la torre di Ninfa e le fontane del mulino medievale, da poco restaurate. Qui, fino a pochi mesi fa, era ancora in funzione una vecchia turbina “Voith”, di tipo Francis del 1860, acquistata nel 1895 proprio da Gelasio Caetani, ingegnere minerario e idraulico, quando con la madre Ada Bootle Wilbraham, e il fratello Roffredo, si accingevano a dare vita al sogno di fare di Ninfa, un giardino in stile romantico che potesse “bastare a sé stesso”.

Attraverso questi interventi, nello specifico, si procederà al restauro e alla musealizzazione della turbina non più funzionante, nonché all’adeguamento dell’immobile in cui è collocata. Il tutto, in una duplice ottica: favorire il recupero e consentire un uso turistico-culturale di questi spazi e di questi reperti attraverso il loro inserimento in un circuito di visita del Giardino, come esempio di “archeologia industriale”; ma soprattutto per consentire, negli stessi luoghi, la realizzazione di un nuovo impianto ​​di produzione di energia idroelettrica. Un impianto basato su tecnologie moderne e ad alta efficienza, che a parità di risorsa idrica impiegata sarà in grado di produrre una potenza pari a due, tre volte quella prodotta dalla vecchia turbina Voith in funzione dal 1908.

Perché le esigenze sono cambiate, ma più di cento anni più tardi, per i Caetani, l’obiettivo resta sempre lo stesso: permettere al Giardino di durare nel tempo e di bastare a sé stesso.

Sempre nell’ambito dell’efficientamento energetico, rientrano poi gli interventi di adeguamento dell’impianto elettrico della centrale e della rete di distribuzione. Questi riguardano, tra le altre, anche l’area di accoglienza dei visitatori. Parcheggio compreso. E proprio nel parcheggio è prevista l’installazione di una serie di colonnine di ricarica per vetture elettriche e ibride, che saranno gratuitamente messe a disposizione per la ricarica dei veicoli degli ospiti del Giardino.

Il principio di una gestione intelligente delle risorse fa da sfondo, infine, anche ai lavori che porteranno alla realizzazione di un sistema di sensori per il monitoraggio qualitativo e quantitativo della risorsa idrica (in particolare del lago e del fiume Ninfa), che ne permetta una gestione ottimizzata e il rilevamento di eventuali alterazioni nella sua qualità.

 

Progetto “Il Giardino di Ninfa: dalla memoria del passato alla nuova resilienza e sostenibilità”, finanziato dal Pnrr (Missione 1_Misura 2 Intervento 2.3 – Parchi e Giardini storici) – Mic – Next Generation Eu. Comunicazione: Daniele Vicario, Valerio Sordilli (ufficiostampa@frcaetani.it)