di Maurilio Cipparone, Consigliere della Fondazione Roffredo Caetani
Gestire e conservare un patrimonio radicato in quasi mille anni di storia, fatto d’opere di architettura e d’ingegneria; di testimonianze di cultura che hanno attraversato nazioni e continenti; di espressioni artistiche di musica, letteratura, e pittura; di prestigiose presenze negli scenari nazionali e internazionali della politica, delle istituzioni e persino della guerra, è una responsabilità immensa.
Forse più gravosa del compiere quelle azioni, o produrre quegli elementi materiali e immateriali, che poi possono o devono essere ricordati. Proprio perché, insieme al “ricordo” come tale, c’è la responsabilità del mantenerlo vivo nel tempo che consuma tutto: il compito di trasformarlo da testimonianza a messaggio, da passato a presente e da presente a stimolo, a indirizzo morale e percorso per il futuro.
La strada aperta con la creazione del Giardino di Ninfa, dedicato alla cura della Natura, alla sua contemplazione e alla riflessione sui messaggi che essa trasmette allo spirito di chi vi si avvicina, è stata pensata per portare l’opera e l’immaginazione “oltre” il Giardino, per proiettare i passi che la percorrono, verso il futuro.
Ed è proprio per tener conto di questa particolare missione, orientata non solo ad applicare il dettato dello Statuto della nostra Fondazione, ma per immaginare, e svolgere, un ruolo d’indirizzo culturale per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del “patrimonio” naturale e culturale, che il Progetto “Professione Futuro” propone i suoi obiettivi. Come destinatari, Professione Futuro ha la Comunità, ma oltre i confini geografici del Giardino e delle proprietà della famiglia dei Caetani; come strumenti ha l’educazione, la qualificazione professionale e lo stimolo a nuove possibilità occupazionali attraverso l’applicazione dei principi dell’Interpretazione Ambientale.
Nata nel 1920 nei parchi nazionali Americani per coinvolgere i visitatori nella “vita” delle Aree Protette ed educare ai loro valori e significati, l’Interpretazione (oggi definita Heritage Interpretation) si è diffusa nel mondo come efficace strumento per diffondere conoscenze, consapevolezze, capacità tecniche, metodi e mezzi di conservazione e gestione del “Patrimonio”, inteso come insieme indivisibile di beni naturali e culturali, di valori materiali e immateriali. Oggi l’Interpretazione è un metodo di lavoro molto efficace, sia nelle attività di comunicazione ed educazione del pubblico, sia nella pianificazione, progettazione e gestione di strutture, infrastrutture e servizi necessari per valorizzare, anche a fini occupazionali, aree o singole realtà territoriali di pregio. L’interprete ambientale che svolge attività con il pubblico è un professionista che sa utilizzare efficacemente metodi e mezzi di comunicazione, “coinvolgendo” le persone e avvicinandole a nuove conoscenze, a nuove sensibilità e a nuovi orizzonti culturali. La disciplina che mette in pratica rivela i significati più profondi e le interrelazioni esistenti nel luogo che si sta visitando, o fra gli oggetti che si stanno osservando, correlandoli alle conoscenze e al vissuto del pubblico; riesce a trasformare la visita a un luogo in un’esperienza unica e spesso indimenticabile e contribuisce a far comprendere e sostenere gli obiettivi di conservazione del “patrimonio”. Per esercitare questa nuova professione, in Italia ancora poco diffusa e scarsamente conosciuta, è necessaria una preparazione specifica e per questo il progetto prevede la realizzazione di attività di aggiornamento e formazione, anche di livello universitario, svolte d’intesa con partner di rilievo e rappresentativi del mondo della “natura”, della cultura, dell’educazione e del lavoro. Promotore di questo progetto è anche la Fondazione Roffredo Caetani, proprio in qualità di “custode” di uno straordinario patrimonio di natura e cultura e come “mediatore” dello sviluppo sociale e culturale della Comunità.
Dallo Statuto della Fondazione Roffredo Caetani…
La Fondazione… “…Ha lo scopo di: …promuovere attività culturali, artistiche, scientifiche, nonché di istruzione ed educazione sociale, con particolare riferimento a conservazione, valorizzazione e restauro dei beni culturali; salvaguardia e valorizzazione dei beni ambientali, paesistici e naturalistici…”
E ancora, … “ogni altra iniziativa di carattere culturale, educativo e sociale…”
Le prime iniziative del Progetto vedono coinvolti gli altri suoi promotori e sostenitori: l’Università dell’Aquila, il CNR-ITC dell’Aquila, la Federparchi-Europarc Italia e l’Istituto Pangea, una Onlus specializzata da oltre 20 anni nella formazione, educazione e interpretazione ambientale. Il primo “appuntamento” operativo del Progetto è fissato a L’Aquila, per il 20 Marzo 2015, con una conferenza internazionale cui parteciperanno autorità ed esperti della materia, dall’Europa e dagli USA. Professione Futuro sarà presentato ufficialmente, per la sua diffusione presso il mondo accademico, quello delle Istituzioni e dei soggetti che gestiscono il patrimonio del nostro Paese: non solo per finalità educative, ma quale proposta di possibile strumento per aiutare a superare la crisi attuale con una nuova, qualificata, occupazione che faccia perno sul nostro “vero patrimonio”.
Il secondo appuntamento, a breve termine, di Professione Futuro è la realizzazione di una Summer-School in un Parco dell’Abruzzo, cui seguirà la proposta di un Master internazionale in gestione e pianificazione dell’Interpretazione Ambientale: tutti appuntamenti in cui la Fondazione potrà avere un ruolo significativo, di esperienza, di capacità, di offerta di stages, di sperimentazione di nuovi percorsi culturali e in cui… quello che il Giardino rappresenta- andrà “oltre” il Giardino.