Il dibattito sui problemi scaturenti dalla prolungata siccità in Agro Pontino e sulla collina pre-appenninica Lepina, con pesanti conseguenze ed ulteriori timori per l’attuale situazione di Ninfa e Pantanello, compie un salto di qualità. E con una sincronia significativa, esso avviene nel momento in cui è esplosa la perturbazione che nella giornata di venerdì 1° Settembre ha, finalmente, portato un pur minimo sollievo all’ambiente secco e riarso con la benedizione di un poco di pioggia e di un abbassamento delle temperature.
Non siamo, certamente, fuori dall’emergenza, ma almeno campi e piante hanno ricevuto una boccata di ossigeno. Nel contempo, dopo le lettere del Direttore del Giardino e la mia di qualche giorno fa, quel dibattito subisce una forte iniezione di realismo e di scientificità: ciò è dovuto alla lettera che il nostro responsabile del Gruppo di Lavoro per l’Ambiente del Consiglio Generale, geologo dottor Massimo Amodio, ha inviato alla Fondazione e che alleghiamo.
NOTA SULL’EMERGENZA IDRICA DEL GIARDINO DI NINFA del geologo dr. Massimo Amodio.